Centro Studi Ermetici Alchemici

ESPERIENZE SCIAMANICHE IN SIBERIA

Mi è stato chiesto di scrivere qualcosa sulle mie esperienze sciamaniche in Siberia e questa richiesta mi è arrivata in un momento particolare di analisi della mia vita.
Perciò, visto che nulla è frutto del caso, questo articolo sarà per me una sorta di ricapitolazione sciamanica per poter passare ad uno stadio successivo.
Ho deciso di partire per la Siberia perché volevo ampliare i miei orizzonti, dopo cinque anni intensi di Sciamanesimo amazzonico e, questa volta, volevo imparare da una donna, da una Sciamana.
Nella Siberia meridionale, ai confini con la Mongolia, lungo la costa orientale del Lago Bajkal (il lago più grande ed antico del mondo) si estende una zona chiamata Buriazia, la cui capitale è Ulan-Ude. Qui abita Nadya Stepanova, una delle Sciamane siberiane più potenti e conosciute.
La Buriazia è una terra di Sciamani con antiche tradizioni, ma è anche una terra dove lo Sciamanesimo si mescola al Buddismo e al Cristianesimo ortodosso.
Nell’immaginario collettivo occidentale, la Siberia è un’immensa terra ghiacciata e desolata, ma in realtà non è sempre così. Ci sono zone della Siberia che non sono affatto desolate e d’estate le temperature si alzano molto, raggiungendo anche i 35 gradi. I miei viaggi si sono svolti sempre d’estate e ho potuto vedere quanto la Siberia sia una terra bellissima e molto ricca di verde. Chilometri e chilometri di betulle hanno riempito i miei occhi e il mio cuore, facendomi innamorare immediatamente di questa terra.
Il mio primo incontro con Nadya è avvenuto in una yurta (la tenda mongola rotonda, fatta di pelle di capra) sulle rive del Lago Bajkal, uno degli Spiriti più potenti della Siberia. Diventare sua allieva è stato un onore e un privilegio e mi ha permesso di partecipare ad alcune delle più antiche Cerimonie sciamaniche a cui pochi occidentali hanno potuto partecipare.
Una di queste è stata la Cerimonia di iniziazione di un giovane Sciamano del luogo, svoltasi in aperta campagna: prati infiniti e piccole casette di legno colorato sparse qua e là, qualche capra, qualche fiorellino, il sole e un intenso Cielo blu.
Il Rituale inizia con la purificazione di tutti gli oggetti e di tutte le persone che ne faranno parte, ospiti compresi. Dopo la purificazione (fatta con la fumigazione e con il fuoco) si entra subito nella zona dove si svolgerà la Cerimonia, in questo caso un immenso prato recintato, di proprietà della famiglia del ragazzo, e da lì non si potrà più uscire fino alla fine.
Nadya spiega che, anticamente, durante questa Cerimonia, si sgozzava una capra, ma che da parecchi anni questo non si fa più e che comunque non l’avrebbe fatto per rispetto agli ospiti occidentali (grazie a Dio! visto che sono vegana perché amo gli animali).
Ora la capra viene purificata, mettendogli un po’ di latte in testa e sulle zampe, il corpo viene ricoperto da un drappo azzurro che rappresenta il Cielo e le sue corna vengono infiocchettate da nastri colorati. Com’è carina!
Poi viene piantata nel terreno una giovane betulla, che viene infiocchettata con gli stessi nastri colorati, come quelli della capra. Sono i 7 colori dell’arcobaleno.
Davanti alla betulla viene preparata della legna e poi viene acceso il fuoco. Il Fuoco è l’elemento principale dello Sciamanesimo siberiano; è attraverso il fuoco che le offerte arrivano agli Spiriti.
Nel prato gli uomini hanno montato un lungo tavolo di legno e le donne vi hanno deposto sopra le offerte: biscotti imburrati con sopra caramelle gommose, riso, latte, burro, thè, brodo, l’immancabile vodka e una parte specifica del montone, avvolto dal drappo blu che rappresenta il Cielo.
Ci sono almeno 10 Sciamani del luogo presenti a questa Cerimonia, forse anche di più, tutti parenti del ragazzo. Nadya guida il gruppo e dice loro cosa fare, qualcuno suona il tamburo, un altro un sonaglio. Ogni Sciamano è adibito ad un’offerta specifica, secondo il sesso e l’età, ma l’offerta del montone spetta a Nadya, perché è lei che conduce il Rituale.
Secondo tradizione, lei si presenta agli Spiriti, poi presenta loro il ragazzo che deve essere iniziato, dice a quale stirpe appartiene, chiama tutti i suoi antenati (prima quelli da parte di padre e poi quelli da parte di madre), nonché gli Spiriti del luogo e quelli che sono particolarmente legati al ragazzo. Mentre parla, lei e gli altri gettano le offerte nel fuoco secondo una sequenza definita.
Poi chiede agli Spiriti di iniziare il ragazzo all’arte dello Sciamanesimo. A quel punto gli Spiriti dovranno valutare la persona e decidere se concedergliela.
Così la capra viene portata davanti alla betulla e viene posto sul suo dorso una ciotolina d’argento piena di latte, poi le si fa fare qualche passo, finché la ciotolina cade e a quel punto si avrà il responso degli Spiriti: se la ciotolina cade capovolta la risposta è no, mentre se cade rivolta all’insù la risposta è sì. Questa volta è stato un sì! 
Tutti esultano, i tamburi suonano ancora più forte e vengono fatti passare piatti di pesce e bicchieri di vodka tra tutti i partecipanti, per suggellare la Cerimonia (e io che sono vegana e astemia non riesco a dire di no, per non rovinare la festa).
Ora il ragazzo guarda in alto e giura all’Eterno Cielo Blu che d’ora in avanti la sua missione di vita sarà quella di aiutare gli altri e in quel momento lassù, altissima nei cieli, arriva un’Aquila, l’animale di potere più importante per gli Sciamani siberiani. Gli Spiriti hanno parlato.
Buon segno, il ragazzo sarà un ottimo Sciamano.
Mentre scrivo queste righe ho i brividi e gli occhi lucidi, perché sento ancora tutte le emozioni di quel Rituale e, soprattutto, sento quanto lo Sciamanesimo sia parte di me.
Spero che le mie parole siano riuscite a farvi sentire la sacralità di questa Cerimonia, dove gli Uomini e gli Spiriti si sono uniti, così come accadeva un tempo, agli albori dell’Umanità.

LOREDANA PEROTTA