Centro Studi Ermetici Alchemici

IL FALEGNAME E L'ALCHIMISTA

Io faccio il venditore. Lavoro presso un noto rivenditore di mobili e tutti i giorni aiuto i clienti della mia azienda ad acquistare i mobili che può visionare presso il punto vendita nel quale lavoro. Non è un cattivo lavoro. Non mi piace moltissimo, ma aiutare le persone ad acquistare il mobile migliore per la loro casa può essere un'esperienza gratificante. Parliamoci chiaro, la mia azienda, come molte altre, propone mobili di qualità media e medio/bassa, quindi sono ben conscio che nel giro di qualche anno tutti i mobili che ho venduto finiranno in una discarica.
Lungi da me fare un discorso ambientalista od ecologico, la mia attenzione oggi si è posata sulle analogie tra i mobili che vendo e le persone che incontro.
Mi spiego meglio. I nostri genitori oppure i nostri nonni avevano cucine e credenze ben diverse da quelle che propongo oggi nel mio punto vendita. Erano fatte di legno. Cioè, un artigiano prendeva del legno, lo lavorava e dopo diversi passaggi aveva trasformato della materia presente in natura ma inutile all'uomo, come il tronco di un'albero, in una sedia o in un tavolo. Si chiama creatività. Quel tavolo, prima di esistere come tavolo, esisteva solo come idea nella mente dell'artigiano, il quale, osservando un albero, aveva visto ben di più che una semplice pianta.
L'essere umano fa così, trasforma le cose in altre cose. Da una semplice materia preesistente in natura è in grado di creare cose diverse ed utili all'uomo.
Questa per me è una forma di magia. Magia è creare con il pensiero. Quell'artigiano è anche un mago in quanto non esistono differenze chimiche o fisiche nel composto "albero" rispetto al composto "sedia", sempre di legno si tratta, eppure il loro utilizzo è completamente diverso. L'immaginazione, tramite l'uomo, modifica e trasforma un materiale per creare qualcosa di nuovo e diverso. Così agisce il pensiero magico nell'uomo, o così mi sembra di osservare.
Ma qualcosa è cambiato in questi ultimi anni. Gli artigiani hanno lasciato posto alle macchine ed i mobili che usiamo e con i quali arrediamo casa hanno cambiato le loro qualità. Analogicamente parlando noto un processo simile nell'uomo moderno.

Una volta i mobili erano in legno, venivano certo lavorati, trattati e colorati ma pur sempre di legno si trattava, e se costruiti a regola d'arte la loro durata poteva tranquillamente superare il secolo. Non è più così. I mobili che vendo io non dureranno mai un secolo se utilizzati quotidianamente. Sapete come sono fatti i mobili moderni? Si utilizza prevalentemente il truciolare, o compensato, che in pratica risulta essere gli scarti della lavorazione del legno pressati ed incollati assieme al fine di raggiungere una certa forma desiderata. A questi blocchi di compensato viene incollato un foglio di metallo o plastica con una stampa sopra rassomigliante un vero pezzo di legno et voilà... eccovi presentati i mobili moderni che la stragrande maggioranza degli italiani ed europei acquistano quotidianamente nei maggiori rivenditori di mobili e forniture per la casa. Niente di strano fino a qui, la rivoluzione industriale ed il progresso tecnologico hanno permesso la creazione di fabbriche che "stampano" letteralmente i mobili secondo processi automizzati grazie ai quali è stato possibile raggiungere un certo standard di produzione, riducendo al minimo i costi ed incrementando la produzione in una maniera che un singolo artigiano non potrà mai eguagliare. Un singolo artigiano impiegherà settimane nella produzione di una cucina per una singola famiglia, con relativi costi e consumi, mentre una moderna fabbrica è capace di produrre centinaia di cucine, dalle forme e colori diversi, nello stesso periodo di tempo con costi e consumi decisamente "migliorati" dal punto di vista della produzione e del profitto aziendale. Non è mia intenzione esprimere un parere riguardo questa situazione, in quanto presento questo pensiero nel sito del Convivio, che non parla di economia o di situazioni sociali, ma parla di Alchimia e di trasformazione del composto umano. Cosa c'entra dunque la creazione di un mobile con la trasformazione dell'umano? La mentalità analogica che è necessario sviluppare durante un iter alchemico è in grado di far cambiare punto di vista all'operatore, facendogli cogliere delle analogie dove prima vedeva solo disordine o casualità.
Questo è quello che, forse, è capitato a me, e che voglio riportare a Voi.

L'assioma ermetico "come in alto così in basso" è l'enunciazione della legge dell'analogia stessa, cioè si dovrebbe essere in grado di individuare uno schema generico che si ripete sempre uguale in tutte le cose, al fine di verificare se l'assioma stesso sia reale oppure frutto di fantasia. Per esempio, se prendiamo la legge del settenario, abbiamo diversi esempi che ci riportano questa analogia presente in tutte le cose. Abbiamo sette pianeti sacri, sette colori dell'iride, sette virtù e sette peccati capitali, sette note e sette arti accademiche antiche oltre che sette vie iniziatiche.
L'uomo dunque, secondo questo enunciato ermetico, avrebbe in sè le qualità stesse dell'universo, rappresentando, seppur in piccolo, un intero universo con tutte le sue componenti. L'uomo quindi, esprimendosi nel fare e nel pensare, non può fare a meno di manifestare all'esterno i propri processi consci ed inconsci, come ogni buon aspirante Alchimista avrà già potuto osservare prima di tutto in sè stesso.

Abbiamo dunque, tornando al discorso sui mobili, un essere umano che ha cambiato la propria maniera di creare, rinunciando all'artigianato e all'unicità del mobile in sè, unico ed irripetibile, forte delle caratteristiche di quel singolo albero utilizzato dall'artigiano, in favore di una produzione standardizzata e sempre uguale a sè stessa, di minor durata e qualità. È disposto a pagare meno per avere sempre meno, perchè la sua attenzione (parliamo di grossi gruppi di esseri umani, non il singolo operatore) è focalizzata sul prezzo e sulla quantità piuttosto che sul valore e sulla qualità.
Abbiamo dunque, analogicamente parlando, mobili che sembrano belli a vedersi, che presentano vistose nervature e forme innovative, costruite prevalentemente di scarti di lavorazione del legno. Una sottile lamina colorata fà da mantello ad un materiale di scarsissima qualità, facendoci apparire un banale agglomerato di scarti di legno come un pregiato pezzo di artigianato, ovviamente a prezzo industriale.

Temo che, analogicamente, sia quello che sta succedendo alle persone, le quali si "vestono" di una lamina che mima un materiale pregiato mentre nascondono un IO fatto di pezzi di scarto della lavorazione altrui. Questo si manifesta nei moderni social media, che fanno della propria immagine una sorta di altare dietro il quale nascondere la propria mediocrità interiore. Ci si schiera a favore di questa o quella battaglia dietro ad uno schermo dove moderni filosofi e pensatori sociali che non possono permettersi di essere in errore in nome di una misteriosa "individualità" e libertà di pensiero che ogni operatore alchemico sa essere un obbiettivo da raggiungere con sforzi estremi e prolungati e che non è una qualità in dono dalla nascita per un essere umano. In parole povere, mascheriamo il fatto di essere "materiali di scarto" con un velo colorato di idee che non sono altro che la pallida copia di un pensiero formulato da altri. Questa è l'analogia che osservo quotidianamente sul lavoro, sui social media e nella mia vita privata.
Ma le analogie non finiscono qui.
Alcuni produttori di mobili utilizzano materiali diversi dal compensato per creare i propri mobili. Esiste l'MDF (medium density fiberboard) che viene utilizzato in mobili di qualità e prezzo decisamente superiore. In pratica, per produrre l'MDF viene preso il truciolare, spurgato e ripulito di eventuali cortecce ed impurità, viene sminuzzato ulteriormente fino a renderlo una polvere ed infine viene rimescolato assieme ad apposite resine e colle fino ad ottenere una specie di lastra molto resistente ed adatta alla creazione di mobili di qualità. Questo ha molto di alchemico secondo me. Il legno è sempre legno, che sia truciolare, polvere o agglomerato a resine e così è il Mercurio, che è sempre il Mercurio anche se cambia forma e si manfesta in forme e modi sempre diversi. Eppure ci sono delle differenze tra i mobili in compensato o in MDF.
Noi, moderni operatori, consci della nostra situazione interna molto simile al truciolare, possiamo sminuzzarci e dissolverci come fanno quelle fabbriche di MDF, operando un corretto processo "solve" fino a far restare dentro di noi niente altro che polvere, particelle singole e scomposte del legno di cui siamo fatti, facendo seguire un corretto "coaugula", grazie a resine apposite in grado di ridarci una certa forma, robusta ma non rigida, rendendoci dei composti diversi da quelli che eravamo prima.

Viene da ridere, ma nemmeno così tanto. Dobbiamo elevare la qualità della nostra produzione, dobbiamo migliorare e lavorare il materiale di cui siamo fatti. Come moderni artigiani, perchè l'Alchimia è un'arte, dobbiamo lavorare e modificare noi stessi nella fabbrica che abbiamo a disposizione, cioè il mondo quotidiano, utilizzando le resine ed i solventi presenti in abbondanza in natura, nella nostra vita quotidiana.
L'economia lineare che osserviamo intorno a noi è ad una svolta: diventare economia circolare oppure morire soffocata dagli stessi composti di scarto che essa stessa ha creato, e così pure dobbiamo fare noi, nello stesso identico punto di svolta, in ogni istante della vita, nell'eterno adesso, decidere chi essere e come operare.

Lineare o circolare, statico o dinamico, operaio o artigiano, Piombo o Mercurio, compensato oppure legno. Ed infine, dopo molti solve et coaugula... fabbricato o fabbricatore? Sei quello che viene fatto oppure sei quello che fa?

DAVIDE PALMISANO