Centro Studi Ermetici Alchemici

LE PRIME PREPARAZIONI SPAGYRICHE

E’ indispensabile fare una premessa al lavoro di raccolta delle erbe officinali spontanee.
Nella preparazione spagyrica il metodo è solo un mezzo, attraverso il quale l’essere umano compie un’operazione, ma ciò che è fondamentale è l’operatore, o meglio la coscienza e la conoscenza che sostiene il suo atto.
Da sempre l’opera alchemica è stata il riflesso di un percorso interiore, che si manifestava esteriormente, attraverso l’opera che si stava compiendo in laboratorio.
Attualmente potremmo voltare la cosa dicendo che, a seconda della coscienza di unità con l’Uno dell’operatore, è possibile operare con conoscenza e consapevolezza, in modo da preparare l’elemento da trasmutare nella maniera più giusta possibile, trasferendogli gradualmente la Rugiada Celeste. E ciò attraverso la “nuova” anima individuale, collegata all’Anima Universale, in modo da preparare un rimedio “vivente” .
Fino a quando l’operatore non possiede un’anima risvegliata, cosciente nell’Uno, è bene che operi secondo le indicazioni degli insegnanti che sentiamo risuonare nell’intimo.
Per quel che mi riguarda, ritengo che gli insegnamenti ermetici siano di fondamentale importanza in questa esperienza di vita.
Quindi lo studio di tale materia e il contatto diretto con la Fonte Prima, dalla quale tale insegnamento scaturisce, è fondamentale.
In seguito, allo stesso modo in cui un fanciullo diviene gradualmente adulto, accompagnato nella crescita dai genitori (il Sole e la Luna), si può incominciare a servirsi del metodo alchemico come uno strumento da utilizzare in modo attivo, facendo i primi passi, seguendo le indicazioni della propria anima, della propria coscienza sostenuta dall’intuizione.
Attenzione però: un conto è credere di seguire un’anima risvegliata, un conto è essere un’anima risvegliata.
La superficialità o la presunzione dell’operatore può condurlo in un terreno minato.
I risultati dell’Opera testimonieranno il nostro vero stato d’essere.
Su questo tema potremmo dilungarci parecchio, sicuramente ne varrebbe la pena, ma ritorniamo alla preparazione spagyrica.
All’inizio è meglio non impegnarsi nella preparazione di una quinta essenza, ma più semplicemente nella preparazione di un rimedio.
Potremmo definire questo rimedio un talismano, in quanto è possibile trasferire all’alcoolato le forze archetipiche della pianta trattata: forze attive su tutti i piani vibratori della natura, facendo si che questo rimanga ricolmo di forza vitale per lungo tempo, donandoci la sua vitalità in caso di bisogno.
Questo rimedio non agirà in modo miracoloso, ma ci sosterrà, conducendoci verso una possibile guarigione, che passerà sempre attraverso la presa di coscienza di ciò che ci ha causato il problema.
Dal grande laboratorio della natura preleveremo la pianta che decidiamo di trattare nel momento più favorevole.
E poco dopo la raccolta, ci accingeremo a preparare l’erba con attenzione, riponendola nel vaso in cui, con l’aiuto del Sole e della Luna e di tutte quelle forze che animano i piani della vita, possa incominciare la nostra Opera.

STEFANO VALBONESI