Centro Studi Ermetici Alchemici

LA PIGRIZIA

Casualmente mi è capitato di leggere questa massima ( la 560) di La Rochefoucauld . La ritengo di stimolante lettura per chiunque sia impegnato in un cammino di ricerca interiore e pertanto la trascrivo per condividerla.
“ Fra tutte le passioni, la più ignota a noi stessi è la pigrizia, che è la più ardente e maligna di tutte, anche se la sua violenza è impercettibile e i danni che essa arreca sono oltremodo celati: se consideriamo con attenzione il suo potere, vediamo che la pigrizia s’impadronisce a ogni piè sospinto dei nostri sentimenti, dei nostri interessi, dei nostri piaceri: è la remora capace di frenare i vascelli più grandi, è un bonaccia per gli affari più importanti, più pericolosa degli scogli e delle tempeste più violente. Il riposo procurato dalla pigrizia è un fascino segreto esercitato sull’anima, che d’improvviso sospende le istanze più ardenti e le risoluzioni più tenaci. Per dare infine una idea di questa passione, occorre dire che la pigrizia è come una beatitudine dell’anima, cha la consola di tutte le perdite e fa le veci d tuti i suoi beni.”
Di seguito alcuni pensieri velocemente abbozzati.
E’ una passione che riguarda prevalentemente il femminile, la parte oscura dell’Anima, e simbolicamente si può paragonarla a una Grande Madre che tutto ingloba, contiene, trattiene. Un femminile non fecondo e non creativo ma che nella sua forte attrazione, in realtà, innesta un processo di devitalizzazione.
E’ intrigante il termine di “beatitudine dell’anima”, quasi a significare uno stato dell’essere paragonabile a una sorta di melanconia che è ben altro rispetto alla pigrizia: la melanconia, diversamente dalla pigrizia, è un silenzio dell’anima molto pieno, meditativo e generativo. Nella incisione di Durer, la Melancolia, è raffigurata da una donna seduta e pensosa, una ampia veste la ricopre, ha la corona e le ali, alla cinta le chiavi e la borsa a terra, forse in attesa per accedere ad altri luoghi; attorno a lei uno sfondo che attende di essere posseduto per animare il suo cammino di individuazione. Un vuoto generante.
La forte operosità e la pigrizia sono l’espressione di due forze sottostanti. Da una parte l’ energia, il fuoco che illumina, una luce solare, maschile, dall’altra una sorta di coprente luce lunare che fa intravedere le forme nella uniformità di un unico colore che induce all’arresto, al silenzio dell’anima. Sole e luna, maschile e femminile: il sole può bruciare e desertificare, la luna può opacizzare e imputridire; questi gli aspetti negativi delle due forze.

DANIELA MORETTO