Centro Studi Ermetici Alchemici

L'ELEMENTO TERRA

La Terra è l’elemento legato al Solstizio d’Inverno ed è influenzato da Saturno, il quale rappresenta il processo d’incarnazione.
Come suggerisce il suo simbolo, un triangolo equilatero con il vertice verso il basso, l’elemento Terra si muove nella direzione più prossima agli ambiti inferiori. La linea orizzontale di sbarramento posta nel triangolo sottolinea invece la staticità, esprime tutto ciò che si manifesta stabilmente, sia pure orientato verso il basso. L’elemento Terra ha una maggiore attinenza con tutti gli aspetti più definiti e persistenti della materia e della costituzione dell’individuo, evidenziati tanto da un corpo quanto da una forma stabilita. La sua energia duratura, pratica, solida e concreta, è connessa alla realtà quotidiana, al mondo dell'esperienza, dei sensi e del comportamento.
Le sue qualità sono la secchezza e la freddezza. E’ considerata secca in quanto priva delle virtù adattative della umidità. Questo elemento è di tipo conservativo delle proprie qualità, che possono essere adattabili solo in ragione dei vari contesti in cui è inserito.
E’ definita anche fredda perché la sua natura esprime resistenza a ogni cambiamento che possa determinare la sua consunzione o disgregazione. Questa condizione inibisce maggiormente l’estroflessione trasformativa e dinamica, tipica del calore.
La Terra, di tutti gli elementi, si manifesta per ultima. Nella sua emanazione l’Uno, per manifestarsi, muta la sua parte invisibile in luce-fuoco, poi in aria e acqua per solidificarsi gradualmente in Terra, elemento completo perché è permeato dall’Aria e dall’Acqua e comprende il Fuoco del magma che si muove sotto il suo manto. Nella Terra lo spirito, il fuoco, è nascosto al suo interno ed è necessario estrarlo per utilizzarlo.
La Terra è indispensabile all’equilibrio dell’universo stesso, che è regolato da leggi cosmiche stabili. Alla base dell’organizzazione dell’Universo unitario e vivente, di cui l’uomo è parte integrante fondamentale, ci sono gli elementi: Fuoco, Aria, Acqua, e Terra. Per questo equilibrio ogni elemento non può esistere senza l’altro e i quattro elementi hanno la capacità di mutarsi l’uno nell’altro.
Secondo le antiche culture la Terra è principio femminile, la Grande Madre, Dea della Natura, matrice di tutte le forme esistenti in natura. Questa Madre è aperta all’intervento fecondo del Cielo e dell’elemento Fuoco, polarità maschili, e benefica delle influenze metafisiche per mezzo dell’elemento Aria e Acqua.
Nelle sue viscere la Terra, quale madre, accoglie, nutre e protegge il seme del Cielo, che trasforma dandogli potenza. Pertanto la Terra con costanza, pazienza e forza crea e conserva la vita, evitando ogni spreco, consapevole del ciclo delle stagioni, che è poi il ciclo della vita.
La Terra di per sé è dura ed arida, una massa informe di materia cupa e pesante che la rende isolante, opprimente e soffocante. Ma se la Terra è lavorata con altri elementi nutritivi, con il calore per scaldarla, con l’acqua per ammorbidirla e l’aria per alleggerirla, diventa fertile e produttiva e ci regala i suoi prodotti.
L’alleggerimento di questo elemento Terra, così pesante, nel composto umano purifica l’emisfero cerebrale sinistro, quello corrispondente alla parte razionale, pratica, e rende più integri, stabili, con la capacità di offrire nutrimento e sostegno agli altri.
Quest’alleggerimento avviene attraverso una operatività che segue le fasi di Nigredo-Terra, Viriditas-Acqua, Albedo-Aria e Rubedo-Fuoco, in cui si lavorano le parti del componente umano legate agli elementi.
Si lavora l’elemento Terra al fine di renderla più permeabile all’acqua, elemento che la amalgama, all’aria che la rende più rarefatta e infine al fuoco, che la surriscalda e la purifica sublimandola, realizzando una prima Quintessenza del composto. La Quintessenza realizzata va riversata nuovamente nella Terra, per proseguire con un altro ciclo. A ogni passaggio ciclico, l’operatore si trova a un livello superiore.
Questa conversione dell’elemento Terra, in Acqua, Aria e in Fuoco, può essere chiarita analogicamente col processo della digestione, che trasforma il Cibo-Terra per essere assimilato. Partendo dalla bocca, tramite lo stomaco e l’intestino, coinvolgendo tutti gli organi, il cibo viene ammorbidito con acqua e aria che ne permettono la macerazione e putrefazione. Ciò produce vapori i quali, sviluppando calore, danno quell’energia necessaria per sostenere il corpo in vita. Le scorie tornano alla terra come concime per produrre nuovo cibo.
Lavorare con l’elemento Terra aiuta ad essere più concreti, costanti e disciplinati, qualità che sono carenti in chi ha una prevalenza di elemento Aria.
Alla Terra si collega anche un’ampia simbologia come la Caverna, la Montagna, la Foresta.
La Caverna è un luogo oscuro e talvolta pericoloso, dove la luce del sole non giunge e si è più a contatto con le potenze telluriche. La Caverna consente l’accesso alle viscere della Terra ed è quindi un passaggio per le profondità, per le cose sconosciute, per le nostre parti più intime, inconsce. Nella sua funzione di matrice la Caverna è usata nei riti iniziatici di passaggio dall’oscurità alla luce, dall’ignoranza alla conoscenza.
La Montagna è la manifestazione dell’immobilità e dell’immutabilità da valicare, da superare, per raggiungere la cima. E’ un luogo sacro, essendo la dimora degli dei in tutte le tradizioni mitologiche. E’ un luogo che favorisce la calma e la contemplazione e simbolicamente rappresenta l’ascensione spirituale. Infatti, maggiore è l’altezza della montagna, maggiore è la vicinanza ai cieli.
Anche la Foresta è luogo sacro e iniziatico, manifesta la natura nella sua straordinaria ricchezza, ma anche nella sua estraneità all’uomo civilizzato. In quanto luogo dove non penetra il sole, la Foresta è un luogo dove ci si apparta per un periodo di isolamento e interiorizzazione, in attesa di entrare in un nuovo ciclo di vita, dopo aver superato difficoltà esistenziali.
La Foresta rappresenta in modo allegorico l’accesso ai misteri dell’inconscio, che rendono l’iniziato partecipe di una saggezza durevole nel tempo. E una sorta di viaggio interiore nell’ignoto.
L’invito che ci rivolge questo elemento è di intenderlo come uno strumento attraverso il quale operare nella concretezza delle cose, rispettandone le compatibilità, ma superandone la pesantezza, l’inerzia e la fissità.
Visitare la Terra è l’inizio di un percorso che conduce all’Illuminazione Solstiziale dell’inverno, in cui la solarità può risplendere solo nell’interiorità della persona. Il calore, non essendo più disponibile esternamente, non va dissipato, ma va contenuto, mantenuto e sviluppato interiormente, in quanto è necessario al processo di conoscenza di sé.
In questo processo si diventa agenti attivi nella relazione con le altre dimensioni di cui siamo composti, garantendo loro un adeguato spazio e integrazione.

ADELE PAVAN