Centro Studi Ermetici Alchemici

METALLI ED ELEMENTI

Quando in alchimia si parla di una campionatura di sette metalli da trasformare, spesso ci si riferisce al senso figurato e si vuole indicare i pregi, i difetti e i significati collegati a tali metalli. Questi sono associati a sette pianeti o influenze planetarie, presenti come funzioni, come modalità dinamiche e di espressione in ogni cosa del creato e all’interno dell’uomo.
Il numero sette è la somma dei tre principi creativi dell’esistenza e dei quattro elementi costitutivi della materia. I testi menzionano un principio secco, fecondante e maschile, detto zolfo; un principio umido, generativo e femminile, detto mercurio; un principio sia secco che umido, neutro e mediatore, detto sale, che condensa il frutto della loro unione. Vi sono poi gli elementi fuoco, aria, acqua e terra, considerati i minimi componenti originali dell'universo. Se il numero tre, attraverso il padre, la madre e il figlio, ricorre in ogni aspetto della vita e nella teologia di ogni religione, il numero sette ricorre in ogni aspetto attivo della materia più fine: nelle sette note della scala musicale e nei sette colori derivanti dalla rifrazione della luce, cioè dallo spettro dei suoi raggi vivificanti.
I metalli e le influenze planetarie sono collegati, con specifiche onde sonore e luminose, a sette ghiandole del sistema endocrino, che determina la secrezione degli ormoni, ovvero le sostanze chimiche che stimolano il funzionamento degli organi dell’uomo; nello stesso modo sono associati all’ipotalamo e all’amigdala, che producono sette neuro peptidi, che si scaricano nei recettori delle cellule. Il tutto determina il mutare del tono nervoso e muscolare, degli umori e del potenziale mentale.
Il primo metallo è il piombo il cui colore tradizionale è il nero; è associato a Saturno, tra i colori dell'iride al viola, all’avarizia e alla prudenza, alla grammatica, all’epifisi o ghiandola pineale, situata nel centro dell’encefalo. Il secondo è lo stagno il cui colore tradizionale è il grigio; è legato a Giove, tra i colori dell'iride all’azzurro, alla golosità e alla giustizia, alla geometria, all’ipofisi, situata nella parte del cervello detta ipotalamo. Il terzo è il mercurio, associato all’arancione e a Mercurio, all’invidia e alla temperanza, alla dialettica, al pancreas. Il quarto è il rame, legato a Venere al verde, alla lussuria e alla speranza, alla retorica, alle ghiandole surrenali. Il sesto è il ferro, associato a Marte e al rosso, all’ira e alla fortezza, alla musica, alla tiroide e alle paratiroidi.
Il sesto è l’argento il cui colore tradizionale è il bianco; è associato alla Luna, tra i colori dell'iride all’indaco, all’accidia e alla fede, all’astrologia, alle gonadi o ghiandole sessuali. Infine il settimo è l’oro il cui colore tradizionale è la porpora; è legato al Sole, tra i colori dell'iride al giallo, alla superbia e alla carità, alla matematica, al timo e al cuore. Questo ultimo non è una ghiandola endocrina, ma tuttavia contribuisce attraverso il sistema sanguigno alla distribuzione degli ormoni. L’epifisi secerne la melatonina, l’ipofisi gli ormoni della crescita ed altri che governano la secrezione del sistema endocrino, il pancreas l’insulina, le surrenali l’adrenalina, la tiroide la tirossina, le gonadi il testosterone e gli estrogeni, il timo i linfociti.
Queste sette energie interagiscono con diversi stati qualitativi della materia, che strutturano ogni cosa o essere vivente e sono caratterizzati dalla prevalenza di uno dei quattro elementi della natura, che i filosofi greci indicarono col nome delle loro manifestazioni più comuni: terra, acqua, l'aria e il fuoco. Essi sono i componenti più semplici della materia, di per sé non visibili, che attraverso una loro progressiva e selettiva aggregazione ricorrono in ogni aspetto fisico dell’esistenza. Il numero quattro deriva dal fatto che la natura solitamente si manifesta e si misura tramite quattro coordinate o dimensioni: altezza, larghezza, profondità, durata; nord, sud, est, ovest; punto, linea, superficie, solido; stato solido, liquido, gassoso, radiante.
Anche il corpo e l'anima dell’uomo sono formati da quattro sfere qualitative, in ognuna delle quali è preminente un elemento. La terra configura il componente spesso e fisso, legato al principio del sale, associato agli istinti e alle sensazioni fisiche e da cui si genera la vita, perché ne conserva la memoria. L'acqua configura il componente fluido, magnetico e vitale, legato al principio del mercurio inferiore, associato all’emozioni e ai sentimenti. L'aria è il componente volatile, legato al principio del mercurio superiore, interattivo, portatore dei semi della vita, associato ai pensieri e alle intuizioni. Infine il fuoco è il componente più puro, radiante, ideativo, legato al principio dello zolfo, associato alla messa a fuoco delle impressioni e delle immagini, alla coscienza integrata con l’Assoluto.
I quattro elementi sono associati agli organi cardinali dell’uomo, dei quali la funzione più importante è quella di mantenere in un equilibrio dinamico e vitale il composto sottile dell’organismo. Per i filosofi della antichità sono la base materiale delle passioni e del temperamento; per alcuni di essi la terra è legata alla milza, che produce il temperamento melanconico; l'acqua ai polmoni, che producono quello flemmatico; l'aria al fegato, che produce quello sanguigno e il fuoco alla cistifellea, che determina quello collerico.
Nel composto psichico dell’uomo è preponderante il legame all’elemento terra e pertanto l’anima resta intimamente identificata al corpo fisico, meno in sintonia con gli altri elementi, che sono livelli superiori di energia o stati mentali più intensi. Di solito nell’uomo comune la schiacciante gravità dell’elemento terra tende ad assorbire la vitalità dell’acqua, a condensare la fluidità dell’aria e a soffocare il calore radiante del fuoco.
I quattro elementi si manifestano in modo visibile e grossolano, ognuno in un aspetto dell’organismo fisico dell’uomo, ma anche in modo invisibile e sottile, ognuno in un aspetto della sua struttura ondulatoria. Quindi l’uomo è paragonabile sia ad un computer - col suo hardware ed il suo software - sia ad una fotografia - col suo positivo ed il suo negativo -. La scoperta del software o del negativo dell’uomo permette alla consapevolezza di entrare in contatto con realtà sottili, il substrato della realtà materiale.
La sfera dell'aria è un sistema neuro cerebrale con reazioni elettrochimiche, ma è pure un campo vibratorio psichico, sonoro e luminoso. Essa struttura l’IO e la volontà, ma è un sistema di percezioni pesantemente condizionato dalla densa sfera fisiologica e dalla mutevole sfera emozionale; capta un’area più o meno estesa di segnali del mondo esterno, interpretandoli secondo un codice limitato, predeterminato.
La sfera dell'acqua è un sistema di circolazione di liquidi fisiologici, linfatico ed ormonale, ma è pure un campo magnetico che genera reazioni emotive e passioni, direttamente influenzato da pesanti pulsioni ed istinti corporali. La sfera fisiologica, quella emozionale e quella psichica si sostengono e condizionano a vicenda, in un interscambio continuo, alimentate dalla sfera spirituale del fuoco. Questa potrebbe equilibrare le altre tre, creando un uomo integrato; anche se trattasi di una particolare vibrazione ondulatoria, che agisce ad altissima frequenza, non avvertibile facilmente dall’uomo.
Il complesso dei quattro elementi e delle sette modalità dinamiche costituisce l’ente dell’uomo e la sua espressione superiore, la mente, che non è affatto circoscritta all’attività del cervello. Difatti, se si sviluppano le potenzialità delle sfere di energia superiore, la radiazione della mente può travalicare i limiti dell’organismo fisico, sia dal punto di vista spaziale che temporale.

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