Sono convinto che l’uomo può guarire e/o mantenere nel tempo il suo benessere. E questa convinzione guida la mia ricerca. I corsi accademici sono stati scelti in funzione di questo mio intento. Einstein ha detto:”follia è fare sempre la stessa cosa, e aspettarsi risultati diversi”. E ora, più ricco di risorse, volgo il lume della mia ragione verso ulteriori progressi nell'interpretazione del Mondo.
Il benessere psico-fisico è condizione sufficiente per essere felici.
L'uomo tende alla felicità, quale soddisfazione di desideri o necessità. E condizione necessaria per essere felici è la collaborazione tra conscio e inconscio.
Spesso però la felicità desiderata non coincide con quella possibile secondo le proprie convinzioni. Soprattutto con quelle convinzioni fatte nostre ma che abbiamo rimosso, che sono implicite in ogni atto della nostra vita.
Gli atti dell’uomo esprimono la sintesi di tre componenti: le emozioni legate ad esperienze di questa vita, di quelle familiari e di precedenti generazioni e non vite. Il vissuto personale è l’insieme delle esperienze vissute in prima persona, interpretate o filtrate dalle altre componenti. Infatti le precedenti “generazioni”, come dimostrato dallo psichiatra Brian Weiss con l’ipnosi regressiva, sono l’origine di problemi e traumi della vita presente. E in modo inconsapevole, i nostri avi ci lasciano in eredità problemi non risolti, traumi non metabolizzati, segreti indicibili, che somatizziamo e dando luogo a difficoltà psicologiche o fisiche, come tramandate sono paure ora all’apparenza irrazionali, ma che in epoche remote erano utili ad aumentare la possibilità di sopravvivenza della comunità. Così come sostenuto dalla psicoterapeuta Anne Ancelin Schutzenberger nei libri “La sindrome degli antenati” e “Una malattia chiamata genitori”, e dalla psicologa Alice Miller definendoli eredità endogenetiche nel libro “Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero se”.
Lo stesso Sigmund Freud (1856-1939) ha affermato che nel comportamento umano niente avviene per caso. Gli atti involontari sono tutti messaggi dell’inconscio, riferimenti a paure o desideri inconfessabili. Sia che si tratti di fobie, di nevrosi, di lapsus o motti di spirito, la psiche in tutte le sue manifestazioni segue lo stesso principio della pulsione e della rimozione. E ogni sogno è l’appagamento di un desiderio represso e rimosso.
Tutto ciò che percepiamo comunica con il nostro inconscio, dove sono memorizzate tutte le percezioni nostre di questa vita, di quelle familiari e delle generazioni precedenti.
Einstein, con la sua affermazione “ciò che vedete dipende dalle teorie che usate per interpretare le vostre osservazioni” ha aperto la strada alla psicologia cognitiva.
Infatti, secondo i neuroscienziati cognitivi il 95% del nostro comportamento giornaliero è controllato dall’inconscio, l’istinto. Nell’inconscio individuale si depositano tutte le nostre percezioni. Cambiando le teorie usate per interpretare le percezioni, cambiamo il nostro comportamento, la nostra biologia. Le nostre percezioni o interpretazioni dell’ambiente, controllano direttamente l’attività dei nostri geni, delle nostre cellule. Possiamo provocare la loro riprogrammazione.
Quel 5% rimanente è la parte conscia, volontaria. Esprimere con convinzione verso sé stessi e verso tutto ciò che ci circonda ottimismo e gratitudine, benevolenza, positivismo fa bene a noi e a tutto ciò che ci circonda. Noi attiviamo e portiamo nella nostra vita le cose a cui pensiamo di più. Noi diventiamo quello che pensiamo.
Anche attraverso fenomeni avversi come la “coazione a ripetere”, una pulsione irresistibile a rivivere continuamente i ricordi più dolorosi o ad andare a finire in situazioni destinate a un esito negativo: le sue azioni stanno soddisfacendo una necessità inconscia. Come le malattie sono il tentativo dell’inconscio, di proteggere da una paura, anche ingiustificata. Come gli auto-sabotaggi, i dolori e gli infortuni che impediscono di fare qualcosa. La psicologa Claudia Rainville della sua esperienza in merito ne ha fatto un Bestseller “Metamedicina Ogni sintomo è un messaggio”.
Il test muscolare chiropratico è la dimostrazione che quando la mente conscia esprime un concetto in contrasto con una convinzione depositata nell’inconscio, il conflitto provoca un indebolimento muscolare.
Ora per far sì che l’inconscio lavori a favore dei nostri obiettivi deve essere in linea con le convinzioni conscie, liberarlo delle convinzioni limitanti e auto-sabotanti. Soprattutto quell’imprinting cerebrale ricevuto già dalla fase prenatale (livello ipnagogico).
La realtà che percepiamo è una parte del tutto, perché i nostri organi di senso sono limitati. Per esempio non percepiamo gli infrasuoni e gli infrarossi. I suoni dell’ambiente in cui siamo non li vediamo, ma ci sono e scuotono il nostro corpo.
La mia voce non è quella che io sento. Infatti io la percepisco anche attraverso le ossa facciali, mentre gli altri solo attraverso l’udito. Altro esempio sono le illusioni ottiche e gli stereogrammi.
Durante la nostra esistenza, siamo consapevoli, consci di una piccola parte delle nostre percezioni. Infatti solo se ci focalizziamo, ci accorgiamo di come percepiamo ANCHE la superficie dei fogli di carta che sto leggendo, come sento gli indumenti che poggiano sulla mia pelle o i rumori dell’ambiente in cui mi trovo. Ma tutti li registriamo nel nostro inconscio.
Einstein ha dimostrato la correlazione delle particelle con l’”azione fantasma a distanza” (cosmica). Se si agiva in qualche modo su una delle due, l’altra rispondeva istantaneamente. Tutto è sempre collegato. Anche le menti. Siamo influenzati da quanto chiunque altro stia pensando, sentendo e sperimentando, come l’inconscio collettivo di Carl Jung.
Ma tra esseri umani non c’è distanza, separazione: siamo tutti collegati dall’aria, dalla terra e dall’acqua. Come un insieme infinito di istanti forma un’unità di tempo, tutta la materia dell’Universo è Uno.
E questa correlazione spiegherebbe la sintonia che si attribuisce ai gemelli monozigoti o alle anime gemelle.
Può sembrare paradossale ma dai banali acciacchi alle gravi malattie o addirittura gli accidenti mortali sono eventi influenzati dall’inconscio per proteggerci, per il nostro personale bene.
Se tutto ciò che ci circonda è espressione dell’altrui bene, il male non esiste in quanto tale. Il male è assenza di bene, come la notte è assenza di sole, come il buio è assenza di luce, come l’amore è assenza di morte (A-MORS significa NON-MORTE). Quindi l’amore è vita, manifestazione dell’amore divino?
Dante Alighieri 1265-1321: L’Amore è (in) ogni cosa, è quello che “muove il sole e l’altre stelle”.
Uno studioso giapponese Masaru Emoto (1943) ha dimostrato che sollecitazioni psichiche di varia natura influiscono sulle forme di cristallizzazione dell’acqua (il più ricettivo degli altri tre elementi base -aria, fuoco e terra- esistenti in natura e costituente il 72% del nostro organismo). La dimostrazione è semplice: Verso tre recipienti contenenti acqua, sui quali è stata posta una etichetta riportanti le parole “amore” “speranza” “amicizia” sono stati inviati le corrispettive emozioni. L’acqua contenuta è stata portata alla temperatura di -4°C. Esaminando al microscopio i cristalli dell’acqua, i cristalli contenuti nello stesso recipiente erano uguali tra loro, ma diversi da quelli degli altri recipienti. Siamo osservatori che influenzano.
Ciò trova conferma con quanto affermato nel 1935 da Albert Einstein (1879-1955), nobel fisica 1921: spazio e tempo non sono condizioni in cui viviamo, ma modi in cui pensiamo, modi di pensare, e in quanto Osservatori i nostri pensieri, i nostri atteggiamenti, la nostra intenzione, hanno plasmato la realtà a livello quantico, perché desse luogo all’esperienza che rafforza esattamente il modo in cui pensavamo. Anche John Wheeler 1911-2008, uno dei padri della bomba atomica ha detto: la Realtà del mondo non è altro che “un atto di coscienza partecipata”.
Più tardi, nel 1944, Max Plance 1868-1947, nobel fisica 1918, padre della teoria quantistica afferma: esiste una “matrice” di energia in cui ha inizio il nostro mondo fisico. Tutte le cose materiali di cui è composto l’Universo –onde e particelle di energia- attraverso questa connessione che le unisce, rispondono e si adattano alle nostre aspettative, giudizi e convinzioni sul nostro mondo.
Luc Montagnier (1932), Nobel medicina 2008, ha affermato che “il mondo è fatto non solo di materia ma di onde”.
Noi in quanto Osservatori non solo della realtà esterna, ma anche del corpo fisico, li influenziamo, poiché il mondo quantico si modella e si conforma esattamente secondo le nostre aspettative mentre lo osserviamo.
Tenendo presente i risultati dell’esperimento del dott. Emoto, possiamo dire che il dialogo interiore con noi stessi influisce sul nostro 70% di acqua. 24 ore al giorno, tutti i giorni, di pensieri che, con il tono (vibrazione) che li caratterizza, inducono stati emotivi. Inoltre la scoperta dell’immunologo francese Jacques Benveniste (1935-2004) che l’acqua trattiene la memoria dei componenti in essa precedentemente disciolti, come de sempre affermato dalla medicina omeopatica e l'ufficiale affermazione nel 2010 Luc Montagnier (1932), Nobel medicina 2008, che “l’acqua ha una memoria, come affermato da Benveniste e G. Preparata. E il mondo è fatto non solo di materia ma di onde”, ne rafforzano il valore.
Già Freud ha saputo osservare come le vicissitudini della vita quotidiana opportunamente interpretate rivelano le interferenze dell’inconscio personale sul conscio. E anche durante il sonno, durante il quale la parte conscia è quasi assente, l’inconscio è attivo producendo i sogni, esperienze soprattutto visive.
Il legame che c’è tra l’inconscio e l’immagine è tale che se ci si focalizza sull’immagine di un soggetto, facendo uso di un linguaggio appropriato, si riesce ad influenzarne la realtà.
Antiche pratiche religiose, sciamaniche, sostenevano la stessa cosa, come anche in altre civiltà, tuttora nel chiapas, non usano farsi fare le foto, per non farsi imprigionare l’anima.
Nel 1930, Edmund Jacobson (1888-1983) ha dichiarato che il cervello non distingue tra quello che vede nel suo ambiente e quello che immagina, ma sembra anche che non riconosce la differenza tra un’azione eseguita e la stessa azione visualizzata. Di quest’informazione se ne sono avvalsi gli atleti agonistici di tutto il mondo. Gli atleti che si visualizzano mentre si allenano, migliorano le proprie prestazioni reali.
Allo stesso modo, augurando qualcosa di negativo a qualcuno, la mente riproduce quel qualcosa, e anche per un istante quella negatività è stata provata. Viceversa, augurando l’altrui bene, frequentando persone che suscitano positività, anche noi ne traiamo benefici. Quando si dice: Basta il pensiero!
“Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te” e “Ama il prossimo tuo come te stesso” testimoniano la correttezza di quanto detto.
Lo stesso principio vale quando vogliamo evitare qualcosa di negativo. Bisogna esprimersi positivamente. Perché la nostra mente lavora per immagini. Se non voglio cadere nel fosso davanti a me, devo pensare come camminare per evitarlo e non come camminare per NON finirci dentro.
Tutti noi sperimentiamo il campo vibratorio, quando parliamo. La vibrazione dei suoni delle parole. Proprio come dice la Bibbia, prima era il Verbo, e Dio ha Creato tutto dal Verbo, dalla Parola. Il nome è la vibrazione che identifica ciascuno di noi. Come quando Mosè vide nella grotta il roveto ardente, disse: “qual è il tuo nome?”: da ciò la privazione dell’identità del nascituro quando gli si dà il nome di un avo, creando una omonimia significativa.
Così se un soggetto ha poca stima di se stesso, ripetendo inconsciamente concetti negativi verso di sé, la realtà non lo deluderà mai: si ammalerà, sarà jellato, ecc.: sarà vittima dell’effetto nocebo. L’interazione positiva tra mente e mondo fisico è provata dalla fisica quantistica e dall’effetto placebo. L’effetto placebo funziona nella cura di varie malattie.
Le nostre credenze influenzano le nostre emozioni, il nostro pH e gli ormoni. Questo potere è sia all’interno sia al di là del nostro corpo.
I dispiaceri sono la delusione di un aspettativa. Se capita un imprevisto spiacevole, è sotto al nostra responsabilità l’emozione da esprimere. Se rinuncio alla serenità, il problema si risolve? L’energia dei pensieri può attivare o inibire le proteine che attivano le funzioni cellulari.
La nostra vita è plasmata dal pensiero. Il mutamento di un pensiero (convinzione) opera addirittura delle mutazioni psichiche, fisiche, molecolari, cellulari e genetiche.
L’animismo raccoglie le credenze che non c’è separazione tra mondo fisico e spirituale, che anime o spiriti esistono, non solo negli esseri umani, ma anche in tutto ciò che ci circonda: animali, piante, rocce, cose, fenomeni naturali. Ma soprattutto attribuisce le anime alle parole, ai veri nomi e alle metafore.
I “vero nome” sono il nome di una cosa o essere che esprime la sua vera natura. La nozione di “vero nome” è legato alla phonosemantica, lo studio di un possibile rapporto intrinseco tra il suono (la parola) e la cosa a cui si riferisce. Gran parte della demonologia rinascimentale si basa sull’idea di ottenere il potere su un demone dalla conoscenza del suo vero nome.
Il Giudaismo ellenico ha sottolineato la natura divina del LOGOS, in seguito adottato dal Vangelo secondo Giovanni, in cui identifica il LOGOS, attraverso il quale tutte le cose sono fatte, come divino (theos), e identifica Gesù come l’incarnazione del LOGOS.
I filosofi stoici hanno identificato il termine LOGOS come il divino principio che pervade l’Universo, animandolo. E coincidenza l’inizio della preghiera “Padre Nostro” in aramaico recita così: “Padre nostro che sei OVUNQUE…” e non possiamo ignorare che se ingrandissimo il nucleo dell’atomo di idrogeno fino a farlo diventare grande come una palla da pallacanestro, l’elettrone si troverebbe a una distanza media di 23 km. Km pieni di energia
Ricapitolando per essere felici bisogna eliminare tutte le resistenze inconsce, che ci ostacolano con malanni e sabotaggi, a fin di bene.
In che modo è possibile riprogrammare l’inconscio? Io ho sperimentato due metodi: la programmazione neuro-linguistica e l’ipnosi ericksoniana. Il primo richiede la partecipazione del soggetto, il secondo no.
Agostino d’Ippona (354-430): i miracoli non avvengono contro natura, ma contro ciò che conosciamo di essa (De Civitate Dei, XXI, 8, 2)
Albert Einstein (1879-1955, nobel per la fisica nel 1921) con “tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché viene uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”, forse faceva riferimento all’episodio di Blaise Pascal (1623-1662), ancora studente universitario: Pascal arrivò in ritardo ad una lezione e vide alla lavagna i testi di tre problemi scritti dal professore. Egli, ritenendo che si trattasse di esercizi da risolvere autonomamente, li ricopiò diligentemente senza però sapere che si trattava dei testi di tre famosi dilemmi matematici considerati fino a quel momento "irrisolti", e che il professore aveva illustrato poco prima del suo arrivo. Il giorno dopo, Pascal andò dal professore dicendogli: "Scusi professore, uno dei tre esercizi che ci ha assegnato ieri non mi è riuscito!" (in Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Gioacchino Lanza Tomasi, Nicoletta Polo, Opere, Mondadori, 1995 p. 1536)
“L’ipnosi non esiste. Tutto è ipnosi” è l’emblematica frase attribuita al medico ipnotista americano Milton H. Erickson (1901-1980). Terapeuta di straordinaria levatura, sapeva curare i propri pazienti con la sola forza del linguaggio. Sapeva comunicare al loro inconscio perché adottava lo stesso linguaggio dei pazienti con una meticolosità unica ma allo stesso tempo “abilmente vago”.
Un’alternativa all’ipnosi ericksoniana è la PNL, programmazione neurolinguistica.
John Grinder (1940), laureato in Filosofia, studioso di linguistica e analisi della sintassi, sviluppa le teorie della grammatica trasformazionale di Noam Chomsky (1928). Studia poi scienza cognitiva con il suo fondatore, George Miller (1920). Professore di Linguistica all’Università di Santa Cruz, California, nei primi anni Settanta, incontra Richard Bandler (1950), all’epoca studente di matematica, che sta analizzando il lavoro di alcuni «geni» della psicoterapia. Affascinato dai modelli linguistici di terapeuti eccellenti come Fritz Perls (1893-1970), Virginia Satir (1916-1988), Milton H. Erickson, comincia a lavorare con Bandler sviluppando la PNL.
SALVATORE SPINA