Centro Studi Ermetici Alchemici

LE COLONNE DEL CIELO

Mineral Center ad Abano Terme (Padova): Il giardino di energia dove Cielo e Terra si incontrano.

Introduzione
Conobbi Mario Spinelli ad una serata di presentazione e dimostrazione sulle Virtù vibrazionali e terapeutiche dei cristalli. Fu in incontro sorprendente non solo dal punto di vista teorico, avevo già alcune conoscenze, bensì dal punto di vista pratico. Ricordo che un campione di rodocrosite, scelto da una serie di pezzi da lui generosamente offerti ai partecipanti, entrò in “sinergia” con una parte del mio corpo, la zona lombare della schiena, provocandomi un certo strano, ma piacevole, formicolio. Mario, rassicurandomi, mi disse che la pietra si era “sacrificata” per me, aveva anticipatamente assorbito, dal corpo eterico, un male che si sarebbe potuto manifestare successivamente nel corpo fisico.
Dopo quell’episodio nacque tra noi un dialogo speciale, sempre più serrato e profondo sulla “vita delle pietre” che ci portò all’attuale amicizia e a cimentarci in alcuni esperimenti e realizzazioni.

Cosa sono le COLONNE DEL CIELO
Le COLONNE DEL CIELO sono una di queste sperimentazioni. Sono il frutto di una convergenza tra l’archeologia, la bioarchitettura, la radiestesia e le doti curative dei cristalli.
I tre bellissimi tronchi fossili della Patagonia, vecchi alcune centinaia di milioni di anni, facevano già parte dell’arredo esterno del Mineralcenter di Abano Terme, erano però “inscatolati” entro dei basamenti in cemento con pareti di acciaio inox.
La tradizione celtica
Ispirandosi alla misteriosa tradizione celtica di posizionare dolmen e menhir in alcuni luoghi apparentemente insignificanti, si era deciso di situare le “colonne fossili”, di conficcarle come una gigante agopuntura, una litopuntura, in determinate zone energetiche, in quelle che in radiestesia si definiscono zone geopatiche.
Per comprendere il senso attuale e antico di una tale operazione, dobbiamo considerare il pianeta Terra un grande organismo vivente - Gaia, come lo chiamavano gli antichi greci, e come ha postulato nel 1979 lo scienziato J. Lovelock nell’ “ipotesi Gaia”- esattamente come il corpo umano. Quest’ultimo, infatti, è percorso da un apparato fisico fatto di vene e capillari e da un apparato energetico sottile fatto da chakras e meridiani, così come il nostro pianeta è composto, semplificando, di corsi d’acqua superficiali e sotterranei, faglie telluriche profonde e linee energetiche sottili di tipo elettromagnetico ed elettrico. Le prime, quelle elettromagnetiche, che sarebbe meglio chiamarle pareti, prendono il nome dallo scopritore il dr. E. Hartmann e ricoprono il pianeta descrivendo stanze rettangolari di ml 2.00 circa in direzione N-S e ml 2.50 circa in direzione E-W. Le seconde, le linee di M. Curry, inclinate di 45° rispetto alle prime, emanano un’energia di tipo elettrico e descrivono quadrati di ml 3.50 x ml 3.50 circa.
Dopo faticosi, data l’esiguità delle fonti scritte, ma affascinanti studi “bio-archelogici” avevamo appurato che i popoli antichi, in particolare i Celti sapevano ascoltare e utilizzare queste energie del cosmo e della terra per il benessere e la guarigione delle persone. Quelle straordinarie testimonianze della Bretagna, dell’Inghilterra o della Scozia come Stonehenge, Carnac o Callanish non sono solamente opere ornamentali o astronomiche, oppure, in un’interpretazione sanguinaria, altari per immolare vittime umane, ma congegni per convogliare e far vibrare certe energie sottili. Ci siamo detti allora perché non provare a leggere radiestesicamente il terreno che abbiamo a disposizione qui ad Abano Terme e attraverso gli eccezionali tronchi- menhir tentare anche noi di utilizzare queste energie per la guarigione?
E’ nato così il giardino di energia LE COLONNE DEL CIELO.
Quello che abbiamo fatto.
Per le perizie rabdomantiche o radiestesiche ci siamo avvalsi del prezioso contributo dell’arch. Dario Bonomo, da molti anni impegnato in questo genere di rilievi, il quale è stato in grado di “leggere” la costituzione occulta del terreno.
Abbiamo quindi verificato l’esistenza di tre importanti e anche pericolosi punti, soprattutto uno, nei quali si concentrano effetti dannosi per gli organismi viventi, uomo in particolare, quelli che Hartmann chiamava “punti T” , dove T sta per tumore, risultanti dalla sommatoria di nodo H più falda acquifera sotterranea ed eventualmente faglia tellurica.
In questi punti abbiamo posto i nostri grandi “aghi” ottenendo un effetto di “drenaggio energetico”. Con misurata sorpresa, mitigata dalla ricerche archeologiche che presagivano i risultati, abbiamo effettivamente verificato la scomparsa di perturbazioni elettromagnetiche all’interno del triangolo isoscele i cui vertici sono occupati dai menhir fossili di legno silicizzato. Un triangolo, insomma, pulito da interferenze che può essere irradiato in maniera più consistente e massiccia da energie cosmiche, “pranoterapeutiche” come afferma l’arch. Bonomo. In effetti dopo ormai oltre due anni di attività, raccogliendo impressioni e sensazioni di chi ha transitato nel “luogo speciale” si manifestano sensazioni di benessere, di “rilassante formicolio diffuso, specialmente alle mani…”, di “leggera piacevole vibrazione corporea”, di “alleggerimento della pesantezza al capo”, e altri effetti correlati alla diversa percezione soggettiva e alla costituzione psico-fisica dell’individuo.
Avevamo scoperto che anticamente i druidi, sacerdoti celtici, avevano creato, posizionando megaliti, dei luoghi di guarigione nei quali, si narra, le donne partorivano senza dolore, i malati provavano sollievo dalle loro pene, alcune malattie mentali trovavano rimedio, ecc. Ad esempio, la località Frassanelle, distante pochi chilometri dal nostro sito, veniva usata dagli antichi romani per curare, con successo, la famigerata pazzia degli equini. Ancor oggi esiste una pista di allenamento per il trotto.
La stessa Abano Terme è un luogo geologicamente speciale, vi è una leggera terapeutica radioattività di fondo e un importantissimo, come tutti sappiamo, fenomeno geotermico con risalita di acque calde dotate di una particolare composizione benefica. Ci troviamo quindi in una zona deputata dalla natura stessa alla guarigione per gli esseri viventi.
A questo punto bisognava progettare un percorso in grado di aggregare i megaliti e risuonare in maniera opportuna con il triangolo di guarigione. Ci voleva una forma che oltre ad essere esteticamente bella, avesse in sé delle caratteristiche accumulatrici e dissipatrici di energia, una forma “viva”, per dirla con G. Lakhovsky, che fungesse da “circuito oscillante”, nel quale attraverso una certa differenza di potenziale potesse scorrere dell’energia sottile. Ci siamo perciò orientati sulla figura antroposofica delle due spirali, destrogira e levogira, avvolte in se stesse. Preferendo per la prima, leggermente ascendente destrogira, un colore scuro, schiarentesi progressivamente verso il centro, rappresentante un percorso di vita terreno e quindi la materia, per la seconda, levogira discendente, un colore chiaro fino ad arrivare al bianco, raffigurante la fine di un percorso di purificazione e il ritorno alla Luce, ad una Sorgente.

Il risveglio energetico
Il tragitto ove avviene il riequilibrio delle energie corporee per aprirsi al colloquio interiore lo abbiamo definito “il risveglio energetico” e suddiviso in tre tratti.
Nel 1° tratto avviene una pulizia fisica ed eterica. Attraverso l’abbraccio con il tronco fossile si scaricano le tensioni accumulate nel corpo fisico e trattenute dalla nostra mente.
Il 2° tratto, di consapevolezza, la sosta al centro della spirale cosmica consente di rivitalizzarsi energeticamente.
Il 3° tratto, finale, chiude il ciclo ed è di riflessione Dopo la presa di coscienza di ciò che è avvenuto fino a quel momento, si riflette sulle proprie percezioni e sull’esperienza.
Le piante sempreverdi
Le piante sempreverdi costituiscono, nel nostro giardino di pietra, un’allegoria. Esse aiutano il visitatore a sintonizzarsi con l’energia del percorso. I loro colori, le loro forme e i loro profumi parlano ai sensi dell’uomo come il loro significato simbolico parla all’anima.
Vediamole in dettaglio.
1a fase del percorso: corrisponde alla fase taxodium. Il tasso fin dall’antichità era considerato l’albero della trasformazione, della conclusione di un ciclo fisico terreno. Qui l’individuo, durante la vita terrena, metaforicamente ascende verso il conseguimento delle vette dello Spirito. Come per il cipresso, caro agli etruschi, il tasso veniva posto e usato quale ornamento nei luoghi di preparazione al passaggio, di “pulizia fisica ed eterica”, di purificazione, di abbandono delle scorie della fisicità.
2a fase del percorso: la sospensione nel “ vuoto non vuoto”. Si situa tra i due tratti di spirale ascendente e discendente. Corrisponde alla fase agrifolium. L’agrifoglio , secondo le tradizioni del Nord Europa, è la pianta della linea di soglia, dalla materia allo spirito. Le bacche rosse sono la rappresentazione delle gocce di sangue dell’eroe divino Baltur, figlio del Dio Odino. E’, secondo la simbologia, la pianta della trasmutazione alchemica , del passaggio in atto da una dimensione ad un’altra dimensione superiore. Nel nostro caso costituisce il cuore del percorso energetico si pone al centro fra il primo tratto del percorso spiraleggiante, il tratto yin, più scuro, e il secondo tratto, quello yang, più chiaro. Qui si possono consapevolizzare e non temere le sensazioni di passaggio tra due stati di coscienza. E’ un momento di benessere e rigenerazione energetica, holly, agrifoglio, deriva da holy che significa sacro.
3a fase del percorso: corrisponde alla fase laurus. L’alloro per i romani era una pianta trionfale, che veniva usata per celebrare importanti successi, in astrologia è associata al sole. Abbiamo ritenuto significativo, alla fine del percorso, concludere il nostro simbolico viaggio “nel Sole”, per rendere omaggio all’instancabile elargitore di calore, di luce e di vita sul nostro pianeta, metafora Divina.

STEFANO LONARDO